Sintomi e Complicazioni
Come si manifestano i Coronavirus?
Le infezioni da coronavirus inducono i sintomi del tipo indicato sul sito del Ministero della Salute: “[…]i sintomi più comuni includono febbre, tosse, difficoltà respiratorie. Nei casi più gravi, l’infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte”. Vi invitiamo a leggere l’approfondimento a proposito del sintomi sul sito ufficiale del Ministero della Salute. Nella maggior parte dei casi, le infezioni da coronavirus presentano i sintomi classici osservati in occasione delle più comuni infezioni alle vie respiratorie, ossia:
- Naso chiuso e naso che cola;
- Tosse;
- Mal di gola;
- Febbre tra i 38°C e i 39°C;
- Infiammazione delle mucose nasali, della gola e dei bronchi;
- Cefalea;
- Perdita di appetito;
- Senso di malessere generale.
Complicazioni
In genere, le infezioni da coronavirus riguardano le vie respiratorie superiori (dalla bocca e il naso fino alla trachea esclusa); tuttavia, non è escluso che l’agente infettivo virale possa raggiungere anche le vie respiratorie inferiori (dalla trachea ai polmoni) e causare bronchite o, peggio, una polmonite virale.
Il rischio di polmonite da coronavirus è maggiore nelle persone anziane, nei soggetti malati di cuore e nelle persone con un sistema immunitario debole; tale rischio, inoltre, dipende anche dall’aggressività del coronavirus infettante: per esempio, i coronavirus di MERS, SARS e COVID-19 si sono dimostrati capaci di provocare polmonite anche in persone in buono stato di salute (ed è il motivo per il quale sono temuti).
I sintomi più comuni di COVID-19 sono:
febbre ≥ 37,5°C e brividi
tosse di recente comparsa
difficoltà respiratorie
perdita improvvisa dell’olfatto (anosmia) o diminuzione dell’olfatto (iposmia), perdita del gusto (ageusia) o alterazione del gusto (disgeusia)
raffreddore o naso che cola
mal di gola
diarrea (soprattutto nei bambini).
I sintomi dell’influenza, almeno in una fase iniziale, sono molto simili a quelli di altre infezioni respiratorie, compreso il nuovo coronavirus SARS-CoV-2. Come evidenziato dall’ISS dal recente studio sui casi italiani, febbre e difficoltà respiratorie insieme sono i sintomi iniziali più comuni per la Covid-19.
Alcune persone si infettano ma non sviluppano alcun sintomo. La maggior parte dei casi attualmente confermati – soprattutto i bambini e i giovani adulti – sembra avere una malattia lieve, simil-influenzale, e a inizio lento. Ma la malattia può progredire verso una forma più grave: polmonite, insufficienza respiratoria acuta grave, insufficienza renale e in alcuni casi morte. Chi si ammala gravemente e presenta difficoltà respiratorie ha bisogno del ricovero in ambiente ospedaliero. I dati preliminari provenienti dall’UE/SEE mostrano che circa il 20-30% dei casi di COVID-19 vengono ospedalizzati e il 4% sviluppa una forma grave della malattia. I tassi di ospedalizzazione sono più elevati per le persone di oltre 60 anni e per quelle con patologie sottostanti.
Consulta anche la sezione Sintomi nelle FAQ realizzate dal Ministero della Salute.
Attenzione alle notizie false e pericolose per la salute: il ministero pubblica le più frequenti
Per evitare di imbattersi in fake news, il Ministero della salute raccomanda di cercare informazioni su fonti istituzionali ufficiali e certificate ed ha realizzato la pagina web Covid-19 – Attenti alle bufale, che viene costantemente aggiornata.
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Persone più a rischio di sviluppare forme gravi di malattia
Le persone anziane (con più di 70 anni) e quelle con altre patologie preesistenti, come ipertensione arteriosa, problemi cardiaci, diabete, malattie respiratorie croniche, cancro e i pazienti immunodepressi (per patologia congenita o acquisita, trapiantati o in trattamento con farmaci immunosoppressori) hanno più probabilità di sviluppare forme gravi di malattia.
A tutte le persone anziane, o affette da una o più patologie croniche o con stati di immunodepressione congenita o acquisita, è raccomandato di ridurre le uscite dalla propria abitazione o dimora ai soli casi di stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.
Prevenzione e terapie
In questa situazione di emergenza, alcuni farmaci già noti ed utilizzati per il trattamento di altre malattie sono usati in pazienti con COVID-19, ma tale trattamento (che si basa su conoscenze ancora incomplete ed è giustificabile solo a fronte della mancanza di alternative) può avvenire solo su prescrizione medica. Solo il medico può decidere quando usare questi farmaci e può controllarne la sicurezza nel singolo paziente. In nessun caso si deve ricorrere a terapie “fai da te” perché tutti i medicinali hanno indicazioni terapeutiche specifiche e effetti collaterali che non possono essere valutati da chi non è medico.
Mentre su alcuni pazienti si stanno utilizzando alcuni farmaci già in uso o in sperimentazione per altre patologie, per altri farmaci sono iniziate le sperimentazioni cliniche in vista di un possibile uso.
Per altre info: consulta anche la sezione Prevenzione e trattamento nelle FAQ predisposte dal Ministero della Salute.
Aifa: schede informative su farmaci utilizzati per emergenza COVID-19 e relative modalità di prescrizione
La Commissione tecnico-scientifica dell’AIFA ha predisposto delle schede che rendono espliciti gli indirizzi terapeutici entro cui è possibile prevedere un uso controllato e sicuro dei farmaci utilizzati nell’ambito di questa emergenza. Le schede riportano in modo chiaro le prove di efficacia e sicurezza oggi diponibili, le interazioni e le modalità d’uso raccomandabili nei pazienti Covid-19. Per maggiori info, consulta le sezioni Farmaci utilizzabili per il trattamento della malattia COVID-19 e Raccomandazioni sull’uso dei farmaci nella popolazione esposta al virus sul sito dell’Agenzia italiana del farmaco (AIFA).
Sperimentazioni cliniche su farmaci per il trattamento di COVID-19
Attualmente l’AIFA sta semplificando ed accelerando le procedure di sperimentazione clinica su farmaci per il trattamento di COVID-19, e ad oggi sono stati autorizzati già diversi studi che hanno l’obiettivo di verificare l’efficacia e la sicurezza di diverse molecole. Tutti gli aggiornamenti sugli studi e le sperimentazioni cliniche autorizzate possono essere consultati nella sezione Sperimentazioni cliniche – COVID-19 sul sito dell’AIFA.
Aifa: ultimi aggiornamenti delle indicazioni sui trattamenti da utilizzare a casa e in ospedale
In data 9 dicembre 2020 l’AIFA ha aggiornato le indicazioni in merito ai trattamenti utilizzabili nei pazienti COVID-19 nel setting ospedaliero e in quello domiciliare, definendo lo standard di cura alla luce delle attuali evidenze di letteratura. Le raccomandazioni tengono conto dell’evoluzione delle conoscenze acquisite e riflettono le indicazioni contenute in dettaglio nelle schede informative sui farmaci. In particolare, nel contesto ospedaliero, viene chiarito come l’attuale standard di cura sia rappresentato dall’utilizzo di corticosteroidi ed eparina. Nel contesto domiciliare le raccomandazioni individuano specifiche condizioni cliniche in cui questi farmaci possono essere utilizzati.